La nostra compagnia di bandiera è stata in passato un gigante del trasporto aereo globale, non tanto nei numeri ma nel prestigio che ha costruito e mantenuto nella sua lunga e splendida vita, pima dell’inevitabile declino. Il servizio a bordo con la leggendaria cucina della prima classe, l’eccellente addestramento dei piloti ritenuti a ragione tra i migliori a livello globale (circostanza questa confermata da pochi incidenti gravi), tutti questi elementi resero Alitalia un punto di riferimento.
Ma accanto a tutto questo, va detto che la nostra ex compagnia di bandiera è sempre stata un’azienda troppo vicina alla politica, che ne ha condizionato la gestione, mancando negli ultimi venti anni di una capacità di cogliere i cambiamenti e affrontare i nuovi scenari del trasporto aereo, soprattutto con l’avvento delle compagnie low cost.
Un po’ di storia
Fondata il 16 settembre 1946, Alitalia fece decollare il suo primo aereo solo il 5 maggio 1947, sulla rotta Torino – Roma – Catania. Due mesi dopo il primo volo internazionale da Roma ad Oslo. Poi a marzo 1948 si inaugurava la linea intercontinentale, per raggiungere da Milano, con 36 ore di viaggio, Buenos Aires (Argentina), con scali intermedi ancora in Italia (Roma), in Senegal (Dakar) e in Brasile (Natal, Rio de Janeiro e San Paolo).
Negli anni del secondo dopoguerra lo sviluppo di Alitalia si intrecciò strutturalmente a quello del paese e l’espansione sembrò inarrestabile, tanto che nel 1959, alla vigilia delle Olimpiadi di Roma, la compagnia era già in grado di trasportare tre milioni di passeggeri all’anno. E dieci anni dopo, nel 1969, era l’unica compagnia aerea in Europa a volare solo con aerei a reazione, divenendo la terza in Europa per numero di voli, dietro solo a Lufthansa e British Airways. Poi, improvviso e inarrestabile il declino, fino all’ultimo volo Cagliari – Roma del 14 ottobre 2021.
Il marchio “Alitalia”
Il marchio “Alitalia SpA” e il suo dominio internet è stato acquistato da ITA-AIRWAYS per 90 milioni di euro, una cifra che è assai lontana dai 290 milioni di euro della prima base d’asta, andata deserta. Si è dunque chiusa la vicenda di questo storico brand che venne realizzato nel 1969, facendo entrare Alitalia nella memoria di tutti gli italiani. Per la sua realizzazione i vertici della compagnia si rivolsero ad un’agenzia creativa di San Francisco, la London Associates. Quello che venne fuori fu un capolavoro. La A stilizzata, tricolore, che dall’impennaggio si sviluppava lungo tutto la fusoliera accompagnata dalla scritta Alitalia, era un insieme inimitabile, che tante compagnie ci invidiarono. La sua inaugurazione avvenne con il Boeing 747-100, il famoso “Jumbo Jet”.
Molti si sono posti la domanda: che ne sarà di questo marchio che ITA-AIRWAYS ha acquistato?
ITA ha comprato il marchio della vecchia compagnia, ma il vertice della nuova società ha deciso di non utilizzare lo storico marchio tricolore sugli aerei e di non usare il nome precedente. La società non si chiamerà Alitalia ma ITA-Airways Spa. Il presidente Alfredo Altavilla e l’a.d. Fabio Lazzerini hanno espresso l’ambizione di essere «la compagnia di bandiera di questo paese». Però una «bandiera» in cui metà del nome è in inglese.
Comunque, alla domanda specifica posta dal Sole24h, il presidente di ITA ha risposto come segue: «L’acquisto del marchio consente a ITA di fare una transizione ordinata alla nuova livrea degli aerei, che vuol dire anche nuovi interni, nuove divise, sostituire le insegne negli aeroporti. Senza il marchio fare questa sostituzione in fretta sarebbe stato molto più costoso». Quindi, comprando il marchio si è evitato di fare subito questi interventi e, soprattutto, si è impedito che altri possibili contendenti potessero acquisirlo. Il nuovo nome e la nuova livrea, azzurra con il logo in oro bianco, con una piccola striscia tricolore verticale sulla coda, saranno messi sui nuovi Airbus che entreranno nella flotta da marzo 2022. A quel punto la flotta sarà di due colori, perché ci saranno anche i vecchi aerei bianchi con la grande «A» stilizzata tricolore sulla coda, che solo in parte usciranno dalla flotta.

La nuova compagnia
ITA (Italia Trasporto Aereo) ha avviato ufficialmente le sue attività il 18 ottobre 2021, data in cui l’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha rilasciato oggi alla società il Certificato di Operatore Aereo (COA) e la Licenza di Esercizio di Trasporto Aereo. Il documento dell’ENAC attesta che ITA «possiede la capacità professionale e l’organizzazione aziendale necessarie ad assicurare l’esercizio dei propri aeromobili in condizioni di sicurezza». A questo punto la nuova aviolinea è autorizzata non soltanto a volare, ma anche a vendere i biglietti. A quanto si legge nei documenti il codice ICAO (l’agenzia Onu per l’aviazione civile) della nuova compagnia è «ITY». Per avere l’autorizzazione è stato necessario effettuare un volo di test da Roma Fiumicino verso la Sardegna con ritorno allo scalo romano, sotto la supervisione dell’ENAC. Il volo è durato 54 muniti. L’Airbus A330 con la livrea di Alitalia, ma operato per conto della nuova compagnia, è decollato lunedì 16 agosto, alle 16:24, dall’aeroporto di Roma Fiumicino con il codice EIEJN che sono anche le marche del velivolo utilizzato (EI-EJN). Ciò in quanto a quella data la ITA non aveva ancora l’indicativo IATA, per cui ha dovuto ricorrere a una sigla generica.

Dopo aver salutato il 14 ottobre 2021 alle ore 23:05 all’aeroporto di Fiumicino a Roma l’ultimo volo della storica compagnia di bandiera, il giorno successivo è stato effettuato il volo inaugurale della nascente ITA Airways, decollato da Milano Linate alle ore 6:20 e atterrato all’aeroporto di Bari. Il volo è stato eseguito da un Airbus A320 con una livrea speciale “Born in 2021″ ideata appositamente per il debutto.

ITA-Airways prenderà il posto di Alitalia, ma sarà una compagnia di dimensioni sensibilmente più ridotte, con una forza lavoro di 2.800 persone, contro i 10.5500 dipendenti della vecchia Alitalia. La nuova compagnia parte con 44 destinazioni e 59 rotte che verranno effettuate da aerei a basso impatto ambientale. Infatti, essa nasce con l’ambizioso obiettivo di essere una delle compagnie più green d’Europa. Sarà una nuova storia tutta da scrivere. E se, come previsto dall’Europa, essa nasce nel segno della discontinuità con Alitalia, per avviare l’inizio di una avventura diversa, questo non significa rinnegare il passato, ma evolverlo perché sia al passo con i tempi, con un nuovo scenario competitivo, con nuovi Clienti e bisogni da soddisfare.
I vettori nazionali
ITA si va ad aggiungere all’elenco delle altre compagnie nazionali, che sono le seguenti: Ego Airways, Air Dolomiti (sussidiaria italiana del gruppo Lufthansa), Alitalia (Società Aerea italiana e la divisione regional Cityliner), Blue Panorama (del gruppo Uvet) e Neos (del gruppo Alpitour). Nell’elenco dell’Enac compare ancora Air Italy (l’ex Meridiana) che però ha la licenza sospesa dal 25 agosto 2020, mentre è sparita Ernest che ha smesso di volare nel gennaio dell’anno passato.