2021 – Le frecce tricolori compiono sessant’anni

Ricorre quest’anno il sessantesimo anniversario delle Frecce Tricolori. Un traguardo importante, che deve essere visto come un risultato di tutta l’Aeronautica Militare e deve essere d’orgoglio per l’intero Paese.
Il Gruppo dedicato al volo acrobatico, ha saputo in questi anni esprimere, in perfetta armonia, alta tecnologia, professionalità e capacità di lavorare in team in modo eccellente, con un connotato di umanità e stile tipicamente italiani. La Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) rappresenta lo splendido mosaico di tutte le realtà operative che compongono l’Aeronautica Militare.

La Pattuglia Acrobatica nazionale è sicuramente nel mondo il reparto più conosciuto dell’Aeronautica Militare, che ha che ha saputo capitalizzare l’esperienza del passato, raggiungendo risultati eccezionali.

Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, questa la denominazione ufficiale delle Frecce Tricolori, è un reparto di volo dell’Aeronautica Militare composto da circa cento militari tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati.
La formazione di 10 velivoli, 9 più quello del solista, è composta da piloti provenienti dai reparti operativi di volo dell’Aeronautica Militare che, a seguito di selezione, entrano a far parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale; qui trascorrono una parentesi della loro carriera operativa per poi far rientro ai Reparti al termine dell’esperienza. Il restante personale che appartiene alle Frecce Tricolori, sono principalmente specialisti addetti alla manutenzione del velivolo Aermacchi MB339A-PAN.

Le nuove livree delle Frecce Tricolori per festeggiare i sessant’anni della PAN

Le nuove livree celebrative, realizzate sugli impennaggi di coda e sui lati della fusoliera, raccontano le tappe nelle attività della PAN, il gruppo acrobatico più premiato al mondo, l’unico che si esibisce con una formazione di 10 velivoli e che disegna nel cielo un tricolore lungo 5 chilometri.

Esse richiamano gli emblemi e le denominazioni delle Pattuglie dei diversi Reparti Operativi dell’Aeronautica Militare che negli anni ’50 si alternarono nel compito di rappresentanza poi assegnato al 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, costituito sull’aeroporto di Rivolto.

Sul velivolo di Pony 0, Gaetano Farina, comandante della PAN, è raffigurato il logo ufficiale scelto per la celebrazione del 60° anniversario.
Le livree dei Pony da 1 a 5, invece, ritraggono rispettivamente i simboli del Cavallino Rampante, dei Getti Tonanti, delle Tigri Bianche, dei Diavoli Rossi e Lanceri neri; nell’ordine con il quale fecero la prima apparizione coma compagine ufficiale nel 1952. Le stesse livree “vestono”, con la stessa sequenza, i rimanenti velivoli da Pony 6 a Pony 10, coprendo così l’intera formazione che si è esibita a settembre a Rivolto.

Air Show di Rivolto in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario

Come ogni anno la PAN si appresta a portare nei cieli d’Italia ed all’estero il proprio programma di volo. Come ogni anno questo gruppo di professionisti, provenienti da tutti i reparti dell’Aeronautica Militare, si è preparato a lungo con intensità e dedizione. Lo ha fatto anche il 18 settembre 2021, in occasione della visita alla base aerea di Rivolto del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per assistere all’Air Show in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario delle Frecce Tricolori.

Il presidente è atterrato all’aeroporto a bordo dell’Airbus A319 scortato da due Eurofighter dell’Aeronautica militare. Ad accoglierlo, tra gli altri, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Alberto Rosso, e il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Al suo arrivo alla base di Rivolto, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha voluto ribadire come le Frecce Tricolori siano «un simbolo per la rinascita del Paese, che è ricco di eccellenze e deve riprendere a volare. Credo che le Frecce ci invitino a questo volo». Erano presenti all’Air Show le più alte cariche dello Stato, tra le quali anche il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

L’abbraccio tricolore sulle città italiane durante il primo lockdown è invece il ricordo recente più emozionante del comandante della Pattuglia acrobatica, tenente colonnello Gaetano Farina. «Le Frecce Tricolori – ha spiegato ai cronisti a margine delle celebrazioni – in quei giorni hanno dato un segno di speranza e di rinascita agli italiani in un momento difficile».

Le Frecce, aggiunge Farina, «hanno il compito di rappresentare l’Aeronautica militare, le Forze armate, ma anche il sistema Paese, il made in Italy nel mondo. Spesso siamo definiti ambasciatori nel mondo, questo ci riempie di orgoglio, siamo consapevoli di quanto importante sia il nostro lavoro quando stendiamo il Tricolore del nostro bellissimo Paese».

Un po’ di storia

Bisogna tornare indietro al 1961 quando giunsero sulla base aerea di Rivolto (Udine) i primi sei velivoli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante”. I sei “Sabre” provenivano da Grosseto, oggi una delle basi deputate alla difesa dei cieli italiani e sede dell’allora 4ª Aerobrigata, oggi 4° Stormo. Ad attenderli al suolo, il loro primo Comandante: il maggiore Mario Squarcina. Si insediava così la prima di cellula dell’ “Unità Speciale Acrobatica”, nucleo originario delle nascenti Frecce Tricolori.

Sono trascorsi 60 anni da quel giorno ed oggi come allora le Frecce Tricolori hanno l’orgoglio di rappresentare i valori, la tecnologia, la competenza e la capacità di fare squadra dell’intera Aeronautica Militare.

Durante questi sessant’anni la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha portato le sue esibizioni in 48 paesi del mondo – dall’America alla Russia, dal Nord Europa al Medio Oriente e al Nord Africa – stendendo il Tricolore sui luoghi più belli ed in occasione degli eventi più significativi della storia del nostro Paese.

Le Frecce Tricolori di oggi sono il frutto di un lungo periodo di tempo nel quale uomini e mezzi hanno saputo e dovuto superare se stessi giorno dopo giorno migliorando ma mai dimenticando le tradizioni acrobatiche collettive iniziate negli anni trenta da un’idea del Colonnello Rino Corso Fougier. Dall’addestramento al combattimento, a poco a poco, l’acrobazia aerea assunse anche il ruolo di dimostrazione sia delle capacità dei piloti e dei velivoli sia delle conoscenze tecnologiche e delle abilità ed estro degli uomini che ideavano nuove figure in volo.

Nel 1961, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare decise di costituire la Pattuglia Acrobatica nazionale con sede stabile nell’aeroporto di Rivolto.
I primi velivoli dell’allora Pattuglia del Cavallino rampante, scelti per diventare la Pattuglia Acrobatica nazionale, atterrarono a rivolto il 3 Marzo 1961 e da subito cominciarono ad allenarsi per la loro prima esibizione prevista per il 1° Maggio di quell’anno a Trento. Ufficialmente nasceva così il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”. Il velivolo F-86 iniziale fu sostituito (1964) dal FIAT G91 e nel 1981 fu effettuata la transizione sull’Aermacchi MB-339A PAN.

Il compito principale della PAN è quello di rappresentare l’Aeronautica Militare e l’Italia nelle manifestazioni aeree in Patria e all’estero con programmi di volo acrobatico collettivo che mettano in luce ed esaltino le qualità dei piloti e delle macchine. Annualmente questo reparto totalizza circa 2.500 ore di volo.

Alcune date da ricordare

  • Per la prima volta il 25 ottobre 1962 con un decollo di tre formazioni da tre velivoli, la PAN si presenta al pubblico con la formazione di 9 velivoli; nello stesso anno la pattuglia acrobatica italiana riesce ad emettere fumo sia bianco che colorato.
  • Per la prima ed unica volta in Italia, la PAN, nel 1968 utilizza due solisti portando così ad 11 il numero dei velivoli in volo (Ferrazzutti – Zanazzo).
  • Per la prima volta nella primavera del 1982 un velivolo a getto esegue la scampanata ed il lomçovak (Molinaro).
  • Nel 1986 per primi dopo la crociera aerea di Italo Balbo del 1933 una formazione di 12 velivoli militari, seguendo una rotta a nord dell’Atlantico, attraversa l’oceano per poi esibirsi per ben 17 volte in 11 località differenti