Ingenuity, il mini-elicottero della missione di Persevarance della Nasa, ha effettuato il primo volo controllato su Marte. Il test è durato pochi secondi ed è stata la prima dimostrazione di decollo e atterraggio in verticale, raggiungendo un’altezza di circa 3 metri.
E’ la prima volta nella storia delle esplorazioni spaziali che viene compiuto un volo a motore su un pianeta diverso dalla Terra e questo apre nuovi scenari per il futuro dell’esplorazione marziana. Ci vuole Ingegnosità per volare su Marte e in inglese il suo nome significa proprio ingegnosità.
Dopo il rinvio dell’11 aprile scorso, il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Sebbene il volo fosse programmato per le 9:30 circa di stamattina, sono servite comunque oltre tre ore per avere i dati necessari della conferma dell’esperimento e la conferma dell’avvenuto volo sono arrivate con la diretta live della Nasa delle 12:15 (ora italiana), durante la quale gli ingeneri del “Jet Propulsion Laboratory” (JPL) hanno confermato il successo dell’operazione.
Si tratta di un mini-elicottero che pesa circa 2 kg soltanto. Arrivato su Marte il 18 febbraio scorso a bordo di “Perseverance”, è provvisto di tecnologie all’avanguardia, che gli hanno permesso di librarsi in condizioni di volo davvero difficili (basti pensare all’atmosfera di Marte). Il drone elicottero, infatti, è dotato di celle solari, batterie e altri componenti innovati, ma soprattutto possiede 4 pale in fibra di carbonio, disposte su due rotori, che ruotano a circa 2.400 giri al minuto, di gran lunga superiore a quella necessaria a vincere la gravità sulla Terra, vale a dire ben 8 volte più velocemente di un elicottero terrestre per produrre la stessa spinta.

Ci piace ricordare che l’artefice di tutto questo è una donna, la scienziata di origine birmana Mi Mi Aung, ingegnere e project manager presso il JPL, a capo del “Mars Helicopter Ingenuity”, il primo velivolo extraterrestre. La notizia suscita ancora più attenzione, vista la situazione in cui attualmente versa il Myanmar, suo paese di origine, al quale la scienziata è ancora molto legata.