“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”, Juri Alexieievich Gagarin.
Ci affidiamo al ricordo che ne fa la nostra socia Silvia Vaccari, per ricordare questa memorabile impresa.
Era il 12 aprile 1961 quando Juri Alexieievich Gagarin fu il primo essere umano ad orbitare intorno alla Terra a bordo della navicella Vostok 1, battendo ancora una volta, in piena guerra fredda, l’America, dopo il successo del lancio dello Sputnik 1 il 4 ottobre 1957.
Gagarin entrò nella navicella Vostok 1 alle 7:10, ma un problema tecnico al portellone di chiusura, poi risolto, ritardò di quasi un’ora il lancio. Poi la straordinaria impresa ebbe inizio: la sonda percorse un’orbita quasi completa intorno alla Terra in 106 minuti, una velocità di 27.000 km/h e una distanza dalla superficie della Terra di 327 km.
Mai nessun uomo aveva fatto questo; l’America arrivò in orbita solo dopo 23 giorni con Alan Shepard il 5 maggio 1961 con la navicella Freedom 7. Juri Gagarin fu il primo essere umano a vedere la forma sferica della Terra e a sperimentare l’assenza di gravità assistendo dal piccolo oblò della Vostok 1 a uno spettacolo inedito e meraviglioso.


Al rientro Gagarin divenne un’icona nazionale e una celebrità internazionale; la macchina della propaganda sovietica si mise all’opera e naturalmente anche quella filatelica: appena dopo 24 ore dallo sbarco di Yuri Gagarin, il 13 aprile 1961 venne emesso il primo francobollo dell’URSS, seguito poi il 17 da altri due esemplari che celebravano la straordinaria impresa e il suo protagonista e poi dal resto del mondo con centinaia di francobolli commemorativi del primo uomo nello spazio.
In questa tensione tra superpotenze – e ideologie contrapposte – alla conquista dell’ignoto, la posta ebbe il ruolo e il compito di costituirsi testimonianza del momento, allora, e nel futuro che venne, fino ai giorni nostri.