La crociera Nord-Atlantica

Costantino Gironi


La squadra atlantica, formata da 25 idrovolanti S 55 X, suddivisi in otto squadriglie di tre velivoli ciascuna, più uno considerato di riserva, partì da Orbetello e rientrò a Roma, dopo aver compiuto un percorso di tredici tappe per un totale di circa 20.000 km., attraversando per ben due volte l’Oceano Atlantico.
Ecco la rotta e le tappe:

Fig.1 – Mappa della rotta

Volo di Andata:

• 01/07 – Orbetello-Amsterdam 1.400 km
• 02/07 – Amsterdam-Londonderry 1.143 km
• 05/07 – Londonderry-Reykjavik 1.528 km
• 12/07 – Reykjavik-Cartwright 2.400 km
• 13/07 – Cartwright-Shediac 1.288 km
• 14/07 – Shediac-Montreal 750 km
• 15 /07 – Montreal-Chicago 1.550 km

Volo di Ritorno:

• 19/07 – Chicago-New York 1.515 km
• 25/07 – New York-Shediac 1.117 km
• 26/07 – Shediac-Shoal Harbour 1.150 km
• 08/08 – Shoal Harbour-Ponta Delgada 2.224 km
• 09/08 – Ponta Delgada-Lisbona 1.550 km
• 12/08 – Lisbona-Lido di Roma 2.320 km

Collegare due continenti, separati dall’oceano, ha sempre costituito un incentivo strategicamente molto importante. L’idea che era stata cullata da Italo Balbo già da tempo, iniziò a concretizzarsi sin dal 1928, quando ritornò dagli Stati Uniti ove si era svolto il Congresso Internazionale di aviazione al quale aveva partecipato. Erano di conforto l’esperienza della già effettuata Crociera nel Mediterraneo Occidentale del 1928, consolidata l’anno successivo con la Crociera del Mediterraneo Orientale compiuta su un percorso più lungo e più impegnativo. Infine la trasvolata Roma-Rio de Janeiro del 1930/31, malgrado le difficoltà incontrate, dimostrò che il progetto era attuabile, che il mezzo usato era affidabile fu l’idrovolante Savoia Marchetti S55X, progettato e costruito in Italia con materiale tutto italiano. L’S55X rispose alla fiducia, trovando impiego nei più svariati collegamenti, raids, imprese di ogni genere.

Venne effettuata una rigorosa selezione per ridurre il numero degli aspiranti agli effettivi richiesti dal sistema messo in atto per la formazione degli equipaggi. Gli idrovolanti furono ripartiti fra otto squadriglie di tre velivoli ciascuna: di cui sei nere, sei rosse, sei bianche e sei verdi, più un venticinquesimo aereo considerato di riserva. Ogni velivolo era contraddistinto dalla sigla del suo comandante e la stessa sigla era riportata anche, come vedremo, sui francobolli, ma per motivi di spazio cinque idrovolanti non hanno avuto 1’onore di un francobollo, infatti solo venti sono i francobolli muniti di sigla.

Ecco le sigle nelle loro disposizione sul foglio composto da venti trittici:

I-BALB
• I-PELL
• I-LONG
• I-NANN
• I-DINI
• I-GIOR
• I-RECA
• I-BIAN
• I-ARAM
• I-BISE
• I-BORG
• T-MIGL
• I-ROVI
• I-TEUC
• I-QUES
• I-LEON
• I-VERC
• I-NAPO
• I_RANI
• I-CALO

Essendo prevista la partenza per la seconda metà di giugno, fin dal 20 maggio sono disponibili presso gli uffici postali i francobolli speciali con i quali é possibile affrancare la corrispondenza che verrà trasportata dagli idrovolanti nella traversata atlantica. Essi erano formati da tre sezioni: la prima per la raccomandata espressa aerea, la seconda comprendeva il porto per la raccomandata e l’espresso per l’estero, la terza per la soprattassa aerea. Quest’ultima differiva a seconda che la corrispondenza era destinata in Europa o diretta in America.

I francobolli per le Colonie, videro la luce successivamente e precisamente il 1 giugno; questi non sono a forma di trittico, ma hanno un’unica sezione che rappresenta solo la soprattassa aerea, pertanto la tariffa doveva essere integrata mediante aggiunta di francobolli di posta aerea od ordinari. Per le sole Isole dell’Egeo furono sovrastampati i due francobolli preparati per l’Italia, in colori però differenti e senza le sigle dei comandanti.

Per affrancare la corrispondenza delle autorità di Stato inviata in America viene emesso un francobollo speciale, sempre in trittico ma di colore diverso e con la sovrastampa: “Servizio di Stato”.

Dopo forzati rinvii e giorni di attesa, finalmente si parte. E,’ la mattina di sabato l’ luglio 1933. Tutta la corrispondenza destinata alle sedi di arrivo delle varie tappe é già a bordo degli idrovolanti fin dalla sera prima. Oltre alla posta di Italia e colonie, per complessivi 3.496 aerogrammi arriva un piccolo corriere dal Vaticano. Vi é anche un corriere costituito da poche lettere proveniente dalla Germania, raccolto a Monaco di Baviera e munito di un annullo in data 30 giugno, trasportato con un aereo a Roma.
Quando ormai tutti i sacchi sono pronti e già messi a bordo degli idrovolanti, arriva ancora posta. Ci sono dei ritardatari. Viene pertanto autorizzata la preparazione di un corriere supplementare da trasportare con un aerea a Londonderry, seconda tappa della Crociera, per affidarlo in quella sede agli idrovolanti della Crociera. Gli equipaggi prendono posto sugli idrovolanti già pronti che lasciano gli ormeggi e si apprestano al decollo per la prima tappa che li porterà da Orbetello ad Amsterdam.

Sembra che tutto fosse andato per il meglio e quando la maggior parte degli equipaggi sta ispezionando e revisionando i mezzi, giunge notizia di un incidente occorso all’idrovolante del capitano Baldini al momento dell’ammaraggio: l’aereo si rovesciò ed il sergente motorista Ugo Quintavalle rimasto imprigionato fra i rottami, perse la vita.
Malgrado il giorno 2 luglio sia domenica, si parte ugualmente per Londonderry, perché bisogna approfittare delle favorevoli condizioni meteorologiche. Anche se breve, la sosta in Olanda fu assai intensa per gli addetti al servizio postale. Infatti oltre a scaricare i sacchi di posta in arrivo da Roma si dovette prendere a bordo un corriere particolare dalle poste olandesi, composto da due dispacci da trasportare rispettivamente a Reykjavik per le destinazioni europee ed a New York per le località di oltre oceano.
Mercoledì 5 luglio, il primo idrovolante della squadriglia di Baldo decolla seguito da tutti gli altri per Reykjavik, che appare all’orizzonte alle 18, i primi idrovolanti si posano sull’acqua e vengono ormeggiati ai loro posti. Dall’Islanda fu preso a bordo un corriere per gli Stati Uniti e la corrispondenza fu affrancata con francobolli opportunamente predisposti.
Mercoledì 12 luglio al mattino iniziò il decollo che portò verso sera cento uomini a Cartwright sulle coste del Labrador. La sosta a Reykjavik era servita per la revisione accurata dei mezzi e per preparare gli uomini alla tappa più impegnativa della Crociera: il balzo sull’Oceano! La rotta prosegue da Cartwright a Shediac.
Giovedì 13 luglio gli idrovolanti si staccano dalla baia di Sandwich, sfiorano Terranova ed alle prime ore del pomeriggio si adagiano dolcemente sulle acque della baia di Shediac. Dall’ufficio postale vengono consegnate 298 lettere da trasportare a Chicago. Si riparte per Montreal. E’ la tappa più corta della crociera. La partenza avviene alla mattina del 14 luglio ed in meno di quattro ore l’enorme estuario del S. Lorenzo. Per l’iniziativa di un club, furono approntate alcune lettere che furono spedite a Chicago.
Sabato 15 luglio, quando gli idrovolanti giunsero sul grande lago Michigan, una folla enorme era assiepata sulle rive, acclamante in un grande sventolio di bandiere tricolori. Il Governatore dell’Illinois proclamò il 15 luglio – 1933 “Italo Baldo day”. Qui Chicago viene preso a bordo un consistente numero di lettere indirizzate alle località di tappa programmate per il volo di ritorno.

La tappa che da Chicago portò a New York iniziò mercoledì 19 luglio e costituiva praticamente la prima tappa del volo di ritorno, perché Chicago risultava essere il punto più lontano dall’Europa. Per il ritorno, alcuni trittici furono sovrastampati da una tipografia privata locale con la dicitura: “Volo di ritorno New York-Roma”. Ma la corrispondenza in partenza dagli Stati Uniti poteva essere affrancata solo con francobolli in uso nello Stato. Fu così che questi francobolli non furono messi in vendita e rimasero inutilizzati.
Giovedì 20 Luglio, a Washington, il generale Italo Baldo viene ricevuto dall’ammiraglio Vieng, capo dell’ufficio aereo, dell’ambasciatore Augusto Rosso, dal segretario navale Svanson e da altre importanti personalità.
Dopo una forzata sosta a causa del maltempo, finalmente il 25 luglio si parte. Con New York gli idrovolanti della Crociera lasciano gli Stati Uniti per affrontare nuovamente l’attraversamento dell’Atlantico. Qui vengono caricati i plichi destinati alle varie tappe del volo di ritorno: Shediac e Roma.

Da Shediac, la baia di Shoal Harbour viene raggiunta felicemente mercoledì 26 luglio, dopo poche ore di volo. Da Terranova partì pure un corriere per Roma con corrispondenza affrancata con i francobolli predisposti dalle poste di Terranova. Martedì 8 agosto si parte verso l’Europa, attraversamento Ponta Delgada e Lisbona. Gli idrovolanti ammarano parte ad Horta e gli altri a Ponta Delgada.

Il giorno successivo arrivano a Lisbona ed a causa di un incidente la partenza per Roma viene rinviata al giorno 12. La tappa Bere 1’Etang (Marsiglia) viene soppressa perché ora é fuori rotta. Le buste preparate per il previsto scalo durante il volo di ritorno vengono spedite con il normale servizio di posta aerea e giungono a Roma il 12 agosto contemporaneamente al corriere della Crociera. La squadra aerea si dispone in formazione di parata e punta alla foce del Tevere. Alle ore 17.35 di sabato 12 agosto 1933, uno dopo l’altro, i ventitre idrovolanti si posano leggeri sul fiume le cui rive sono gremite all’inverosimile di folla plaudente. Si conclude così una delle più grandi imprese aeree di tutti i tempi e f indomani l3 agosto é il giorno dei festeggiamenti e del trionfo.