Il viaggio a Roma del dirigibile LZ.127 “GRAF ZEPPELIN”

Flavio Riccitelli


INTRODUZIONE

Il breve viaggio a Roma del dirigibile Zeppelin LZ.127 “Graf Zeppelin”, effettuato nel maggio del 1933, prima di iniziare il secondo viaggio dell’anno nel Sudamerica, come i tanti altri compiuti in Europa e nel Mediterraneo negli anni trenta, contribuì a tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale su questo mezzo di trasporto ed in particolare sul “Graf Zeppelin”, che aveva iniziato una lunga serie di voli commerciali regolari per il Sudamerica, con trasporto di passeggeri, merci e posta. All’epoca il trasporto postale non era meno importante del trasporto passeggeri e merci e da esso derivavano entrate vitali per la Compagnia Zeppelin, come dimostrato dalla molta attenzione che veniva data ai filatelisti, la cui corrispondenza trasportata con il dirigibile, oltre ai normali annullamenti postali riceveva una timbratura speciale differente, a seconda del volo. Lo stesso avvenne per il viaggio a Roma, la cui finalità fortemente propagandistica era messa in risalto dalla presenza nella capitale italiana del Ministro delle Propaganda del Reich, Goebbels.

La cronaca del viaggio

Il 29 Maggio 1933, partito a notte fonda da Friedrichshafen, il dirigibile “Graf Zeppelin” inizia il suo 303° viaggio, che ha per meta l’Italia. Dal lago di Costanza, ad una velocità di 120 km all’ora, l’aeronave si dirige verso Sciaffusa e poi verso Basilea, che viene sorvolata alle due del mattino. Da lì prosegue sulla Francia: Besancon, la vallata del Rodano, Valenza, Montelimar e alle sei del mattino viene raggiunta Avignone. Oltrepassata Marsiglia, viene seguita la consueta rotta che aveva già portato il dirigibile nel mediterraneo nei precedenti viaggi. Seguendo la costa, raggiunge Nizza, Montecarlo e, dopo la frontiera italiana, Sanremo, Genova, Portofino, Pisa.
Alle 12.20 lo Zeppelin è su Livorno. Navigando a una quota di 200 metri lascia cadere due sacchi di corrispondenza che sono raccolti, sopra uno stabile di via S. Carlo 46, da un certo Angelo Aulici che li ha recati alla posta centrale donde sono stati sollecitamente smistati. Si tratta di un cinquantina di cartoline e lettere dirette nella stessa città, oltre 300 lettere e cartoline dirette nell’Italia settentrionale e un 400 missive dirette in Germania (1).
Alle 15.00 viene oltrepassata Orbetello, poi Santa Marinella, e dopo aver sorvolato la campagna romana alle 16.30 il dirigibile arriva a Roma. In tutto 16 ore di volo. La città di Roma viene sorvolata per una buona mezz’ora prima dell’atterraggio alle ore 17.00 all’aeroporto di Ciampino, dove vi sono in attesa dell’aeronave il Re e le più alte cariche dello Stato. Le autorità vengono accolte a bordo dal comandante Lehmann per una visita al dirigibile. Intanto, dall’ufficio postale del dirigibile viene consegnato il corriere trasportato nel viaggio di andata (ad eccezione della corrispondenza destinata al lancio postale di Napoli) e ritirato il corriere in partenza, sia per il successivo volo circolare su Roma, sia quello destinato al proseguimento del viaggio.
Successivamente sul dirigibile prendono posto i ministri Balbo, Gazzera, Siriani, i sottosegretari Mannaresi, Riccardi, Solmi, il ministro Goebbels, l’ambasciatore germanico, il prefetto e altre autorità per partecipare al giro su Roma che il Graf Zeppelin compie felicemente (2).
Nella serata il “Graf Zeppelin” riprende il viaggio in direzione di Napoli, per sorvolare la città ed effettuare il secondo lancio di corrispondenza. In ritardo sulla tabella di marcia, il comando del dirigibile decide però di invertire la rotta e far ritorno alla sua base in Germania. Il previsto lancio postale viene effettuato su Nettuno ed il corriere trasportato a Napoli con automezzo. A Friedrichshafen lo Zeppelin giunge il giorno seguente (30 maggio 1933) e viene subito sottoposto ai lavori di allestimento per il secondo viaggio del 1933 nel Sud America. Questo viaggio ha inizio il 3 giugno e si conclude in Brasile il 6 giugno 1933. Prima di effettuare iniziare la traversata atlantica viene effettuato un nuovo lancio di corrispondenza, questa volta su Barcellona.

Le emissioni commemorative

Per festeggiare l’avvenimento l’amministrazione postale italiana emise una serie di 6 francobolli per il territorio metropolitano e altrettanto per ciascuna delle Colonie (Cirenaica, Tripolitania, Isole dell’Egeo).

TariffaTipologie e destinazioni
L. 3Cartolina per l’Italia e l’Europa
L. 5Lettera per l’Italia (15 gr.) e per l’Europa (5 gr.)
L. 10Cartolina per il Brasile
L. 12Lettera per il Brasile (5 gr.)
L. 15Cartolina per altri paesi del Sudamerica
L. 20Lettera per altri paesi del Sudamerica (5 gr.)
ITALIA E PAESI DELL’AREA ITALIANA

Altrettanto fecero la Repubblica di San Marino e la Grecia, quest’ultima con una serie di tre francobolli (da 30, 100 e 120 Dracme). I nuovi francobolli emessi erano validi esclusivamente per affrancare la corrispondenza da trasportare nel viaggio di ritorno in Germania e quello che il dirigibile si accingeva a fare di lì a poco in Sudamerica. Il loro valore corrispondeva esattamente alla soprattassa per il trasporto Zeppelin. Ad essi si accompagnava l’affrancatura ordinaria per supplire alle normali tasse per l’interno o per l’estero.

TariffaTipologie e destinazioni
Dr. 150Per qualsiasi destinazione / Cartolina
Dr. 200Per qualsiasi destinazione / Lettera
GRECIA

Le timbrature

Per questo viaggio vennero preparati due timbri speciali, dalla Germania e dall’Italia. Il primo era usato sul corriere in partenza dalla Germania e dall’Ufficio Postale che si trovava a bordo del dirigibile. Era di colore rosso vermiglio e oltre alla raffigurazione della lupa ed i gemelli, recava la dicitura “LUFTSHIFF GRAF ZEPPELIN / ROMFAHRT – 1933”. Il secondo era usato per la posta presa a bordo a Roma. Era un grande timbro di forma circolare di colore azzurro o violetto, raffigurante anch’esso la lupa ed i gemelli, con la dicitura “POSTA AEREA ITALIANA / DIRIGILE GRAF ZEPPELIN 1933”.
La posta affrancata con i francobolli emessi per l’occasione, ad eccezione della Grecia e dell’Egeo, era annullata con timbri speciali datari, diversi a seconda della località di partenza; applicati solo (ma non sempre) sulla soprattassa aerea, costituita dai speciali francobolli commemorativi. Il resto dell’affrancatura, che copriva il normale porto, era annullata con i timbri ordinari. Questi timbri speciali erano di forma circolare e recavano la dicitura “POSTA AEREA – ZEPPELIN”, oltre al nome delle località degli uffici postali di partenza, che erano ROMA, NAPOLI, BENGASI e TRIPOLI.
Diversamente da Tripoli e Bengasi, per la posta proveniente dalle Isole dell’Egeo non venne approntato alcun timbro speciale. Si utilizzò il timbro postale datario ordinario “POSTA AEREA / 24.5.33 / RODI / (EGEO)”, quale annullatore dell’intera affrancatura, anche dei francobolli speciali Zeppelin.
La posta proveniente dalla Repubblica di San Marino aveva i francobolli speciali annullati con un timbro speciale ottagonale, di colore verde, conosciuto con tre diverse località di partenza: CITTA’, BORGO e SERRAVALLE. La corrispondenza proveniente dalla Grecia, munita della speciale sovrattassa aerea, era concentrata a Roma con un collegamento postale organizzato dalla Società Aereo Espresso Italiano. A conferma di questo su di essa veniva applicato un timbro di convalida su cinque righe, di colore rosso.
Le poste di Roma, a differenza delle altre località, utilizzarono due diversi timbri annullatori, aventi caratteristiche sensibilmente differenti, pur mantenendo le stesse diciture. Nel 1° tipo, la scritta ROMA risulta avere caratteri più stretti e alti, inoltre la dicitura POSTA AEREA ZEPPELIN appare virgolettata e presenta un trattino divisorio fra le parole AEREA e ZEPPELIN: l’intera scritta supera dunque verso l’alto la linea orizzontale della lunetta superiore del timbro. Nel 2° tipo, la scritta ROMA è di caratteri più larghi e bassi, inoltre alla dicitura POSTA AEREA ZEPPELIN mancano le virgolette ed il trattino divisorio: la scritta è dunque più corta del tipo precedente (3). Le caratteristiche del timbro del 1° tipo si ripetono per i timbri delle altre località, si è portati dunque a ritenere che il timbro del 2° tipo sia stata una variante successiva.
In arrivo a Roma, sia sulla corrispondenza proveniente dalla Germania con il dirigibile, sia su quella in procinto di essere imbarcata sullo stesso, venne apposto il timbro meccanico “ROMA / POSTA AEREA / 17-18 / 29-V / 33-XI”, al quale per l’occasione era stata aggiunta una targhetta con la sagoma stilizzata del dirigibile e la dicitura “CROCIERA ZEPPELIN / 1933 – XI”. Su una parte non numerosa di corrispondenza lo stesso timbro è presente anche con data 30.5.33. (4)
Per i dispacci provenienti dalla Città del Vaticano era obbligatoria l’affrancatura mista, non avendo questo paese sottoscritto la convenzione postale con la Germania. I francobolli del Vaticano erano utilizzati come tariffa ordinaria ed i francobolli Zeppelin italiani come soprattassa aerea per il trasporto con il dirigibile. I primi erano obliterati con il timbro ordinario delle Poste Vaticane ed i secondi dalle Poste Italiane, con il timbro speciale a data “Roma – Posta Aerea Zeppelin”.

La documentazione filatelica

Se si tiene conto del grande interesse suscitato da questo volo nei collezionisti, si comprende come sia stata superiore al previsto la quantità di posta giunta a Roma, anche da paesi lontani. Abbastanza complicata si presenta quindi la classificazione degli aerogrammi di questo viaggio.
A differenza degli altri viaggi zeppelin, per i quali è stato solitamente seguito il criterio di suddivisione per paese di partenza, per questo viaggio il modo migliore di classificare i documenti volati è quello di suddividerlo in tre tappe, all’interno delle quali si collocano ulteriori differenziazioni:

  • volo di andata da Friedrichshafen a Roma
  • volo circolare su Roma
  • volo di ritorno

1. Volo di andata (Friedrichshafen-Roma)

La posta destinata ad essere trasportata con questo volo venne concentrata come al solito a Friedrichshafen, base di partenza di tutti i voli del dirigibile. Oltre alla posta tedesca (Foto 1), questo corriere comprendeva quella proveniente da altri stati (per lo più europei) che avevano stipulato la convenzione postale con le autorità postali tedesche per il trasporto della corrispondenza con dirigibile. Per i paesi non convenzionati, quali il Lussemburgo, era necessaria l’affrancatura mista con altro paese convenzionato. In questo caso la Germania.
Oltre al timbro speciale tedesco, di cui si è detto in precedenza, la corrispondenza era annullata in partenza con il timbro ordinario “FRIEDRICHSHAFEN / 29.5.33. 0-1 / (BODENSEE)” oppure con l’annullo dell’ufficio postale di bordo “LUFTSCHIFF / 29.5.33 / GRAF ZEPPELIN”.

Al passaggio del dirigibile su Livorno venne lanciato un sacchetto di posta. Recuperato e consegnato all’ufficio postale, il corriere venne regolarmente smistato, ma sulla maggior parte di esso non venne applicato il timbro d’arrivo, cosa che ha reso più rari gli aerogrammi sui quali invece è stato applicato. Si tratta del timbro ordinario “LIVORNO / 29.5.33.17 / CORRISPONDENZE”, che si presenta anche con fattura differente e date diverse: “29.5.33.16 XI” oppure “29.5.33.19”.

Del corriere di questo volo fanno parte, oltre alle corrispondenze destinate ad essere scaricate a Roma, anche quelle destinate al lancio su Napoli, che all’arrivo vennero trattenute a bordo e lanciate, dopo i cambiamenti di programma, su Nettuno. Le prime presentano in arrivo l’annullo meccanico figurato oppure, più raramente, uno dei due timbri speciali a data descritti in precedenza. Le altre presentano in arrivo il timbro speciale a data “NAPOLI / 30.5.33.XI-6 / POSTA AEREA ZEPPELIN”, di forma circolare.

Oltre che dalla Germania, da cui proviene la maggior parte della corrispondenza di questo corriere, sono presenti aerogrammi provenienti dall’Austria, da Danzica, dal Liechtenstein, dal Lussemburgo (affrancatura mista), dall’Olanda, da Sarre, dalla Svizzera, dall’Ungheria e dagli Stati Uniti. Questi ultimi, spediti a bordo del piroscafo “Bremen” e catapultati a Southampton e da qui inoltrati a Friedrichshafen, sono da considerarsi i documenti più rari del viaggio di andata. Tutti gli aerogrammi sono muniti del timbro speciale tedesco.

2. Volo circolare su Roma

Il 29 maggio 1933, alle ore 18.15, il dirigibile atterrò a Ciampino, dove fece una breve sosta, prima di effettuare un breve giro su Roma e dintorni. Durante la sosta, venne effettuato lo scambio del corriere, con la consegna della corrispondenza in arrivo ed il ritiro di quella in partenza, non solo per il successivo giro sulla città, ma anche per il proseguimento del viaggio. Nel corriere del volo circolare, da considerarsi come un tappa a sé del viaggio in Italia del dirigibile, sono comprese le corrispondenze provenienti dalla Germania (recanti il timbro speciale tedesco) e quelle raccolte a Roma, sulle quali era stato applicato il grande timbro speciale italiano di colore azzurro.

Il corriere del giro su Roma è facilmente riconoscibile, essendo composto da corrispondenze (lettere e cartoline) indirizzate per lo più a Roma o in altre città italiane, che dopo il volo vennero inoltrate a destinazione per via ordinaria. Esso è costituito in massima parte da aerogrammi con affrancatura italiana o dei paesi dell’area italiana (San Marino, Isole dell’Egeo, Tripolitania, Cirenaica, Eritrea e Vaticano), ma si conoscono aerogrammi provenienti anche dall’Albania, dalla Grecia, da Gibiliterra, da Tangeri, dalla Siria, da Lattaquie e dagli Stati Uniti. Tutti gli aerogrammi sono muniti del grande timbro speciale italiano.
Una piccola parte di questo corriere, probabilmente preparato dal noto commerciante S. Bayer, presenta un piccolo timbro non ufficiale in verde con la scritta “Volo Circolare su Roma”. Stessa provenienza hanno anche alcune cartoline recanti l’annullo di Ciampino, tenuto conto che sul quel campo di aviazione quel giorno funzionava l’ufficio postale.

3. Volo di ritorno

E’ questa senza dubbio la tappa più importante del viaggio, per quantità di posta trasportata, ma anche per alcune particolarità nella documentazione postale. Venendo a Roma, l’aeronave prese in consegna e trasportò a Friedrichshafen tutto il corriere, indirizzato parte in Europa e parte in Sudamerica.

Oltre che dai paesi dell’area italiana (San Marino, Isole dell’Egeo, Tripolitania, Cirenaica, Eritrea e Vaticano) e dalla Grecia (via Aero Espresso) giunsero a Roma corrispondenze provenienti anche da altri paesi, per i quali esisteva già una convenzione postale con la Germania. Del corriere fanno quindi parte aerogrammi provenienti anche dal Liechtenstein, dalla Svizzera, da Malta, dalla Siria, da Lattaquie e dal Libano. Come tutta la posta partita da Roma, anche su di essi venne applicato il grande timbro speciale italiano di colore azzurro.
Si trattava di un corriere eccezionalmente numeroso, una parte del quale venne spedito il giorno successivo (30 maggio 1933) per ferrovia o per posta aerea ordinaria a Friedrichshafen, tenuto conto che la partenza per il Brasile era fissata per il 3 giugno (5). Tale circostanza si può spiegare se si tiene conto del fatto che l’ufficio postale di Roma, prima iniziare ad annullare la corrispondenza, volle attendere la conferma telegrafica che il dirigibile era partito da Friedrichshafen. Ciò che avvenne poco prima della partenza. Ebbene, considerando che il dirigibile ripartiva da Roma alle 19.45 del giorno stesso, il tempo a disposizione non era certamente sufficiente ad effettuare la bollatura di tutta la corrispondenza in quella giornata. Questo spiega anche perché i francobolli Zeppelin italiani, nella generalità dei casi, siano stati annullati in data 29 maggio 1933 e più raramente con date precedenti. Inoltre, vista la grande quantità di posta da smaltire, si comprende come molte corrispondenze siano state annullate in partenza con il timbro meccanico anziché con il timbro circolare e altre, nella maggior parte dei casi il corriere proveniente da San Marino e destinato in Sudamerica, siano addirittura sprovviste del grande timbro speciale italiano. In quest’ultimo caso si sono avuti un esiguo numero di aerogrammi atipici, ma la circostanza ha anche fornito l’occasione per la produzione di falsi.
Da quanto sopra esposto si può logicamente affermare che gli aerogrammi recanti al retro il timbro lineare a macchina del giorno 30 maggio (anzichè del 29 maggio), facciano parte del corriere spedito il giorno successivo. Peraltro, osservando attentamente la corrispondenza, si può constatare come gli aerogrammi sui quali è stato applicato il timbro di cui sopra, provengano quasi tutti dalla Tripolitania e su di essi i francobolli speciali zeppelin risultino essere obliterati con il timbro “TRIPOLI / 29.5.33 / POSTA AEREA ZEPPELIN”, quando invece gli aerogrammi, sempre provenienti dalle Colonie, recanti il timbro lineare a macchina del 29 maggio 1933, risultino timbrati in partenza con date sempre anteriori al 29 maggio, e quindi arrivati a Roma in tempo utile per essere imbarcati sul dirigibile. Si tratta quindi, con ogni probabilità, di un corriere supplementare, costituito da corrispondenza diretta in Europa ed in Sudmerica. Per quest’ultima l’imbarco sul dirigibile è sicuramente avvenuto dopo il suo arrivo a Friedrichshafen.

Considerando le tante particolarità del volo di ritorno ed il fatto che esso precedeva di qualche giorno il secondo viaggio del “Graf Zeppelin” in Sudamerica, l’analisi della documentazione postale non può prescindere dal fare ulteriori distinzioni, in funzione dei paesi di destinazione. Si può quindi ipotizzare la seguente suddivisione:

  • Roma-Friedrichshafen
  • Lancio postale su Nettuno
  • Roma-(Friedrichshafen)-Sudamerica
  • Lancio postale su Barcellona

3.1 Roma-Friedrichshafen

In questo caso si fa riferimento alla corrispondenza in arrivo dall’Italia e destinata in Europa, ad eccezione di quella diretta in Spagna. All’arrivo in Germania venne apposto il timbro “FRIEDRICHSHAFEN (BODENSEE) / 30.5.33.14 / MIT LUFTSCHIFF / GRAF ZEPPELIN / BEFORDERT”, manualmente (timbro circolare) o meccanicamente (timbro lineare con sagoma del dirigibile). Entrambi di colore verde.
Se si esclude la posta lanciata su Nettuno, si dovrebbe ritenere che il “Romfahrt” (ossia la fase del viaggio caratterizzata dall’utilizzo del timbro speciale tedesco) si sia concluso a Roma e che quindi nel viaggio di ritorno a Friedrichshafen l’aeronave trasporti solo corrispondenza con il grande timbro azzurro italiano. Il “Romfahrt” continuò invece anche nel viaggio di ritorno, dato che sul “Graf Zeppelin” funzionava l’ufficio postale di bordo, che godendo come tutte le navi in porto del diritto di extra-territorialità, poteva accettare corrispondenza in partenza. L’affrancatura doveva però essere necessariamente costituita da francobolli tedeschi.
Vi sono quindi un numero limitato di corrispondenze consegnate non all’ufficio postale di Roma-Ciampino, ma direttamente all’ufficio postale del dirigibile, sulle quali è stato applicato il timbro speciale figurato tedesco. Queste corrispondenze sono riconoscibili, rispetto a quelle partite da Friedrichshafen, dalla data del timbro di bordo “LUFTSCHIFF / 30.5.33 / GRAF ZEPPELIN”, anziché del 29.5.33. Inoltre, sono muniti in arrivo del timbro circolare di Friedrichshafen del 30 maggio.

In numero assai più limitato, e quindi molto più rari, sono gli aerogrammi con affrancatura germanica presentati subito dopo l’arrivo del dirigibile all’ufficio postale di Ciampino che vi applicò il timbro speciale italiano e poi all’ufficio postale dell’aeronave. Essi non recano al verso il timbro lineare a macchina di Roma, in quanto avendo l’affrancatura tedesca non potevano venire scaricati e vennero trattenuti dall’ufficio di bordo che li fece proseguire per Friedrichshafen. Nel volo di ritorno i francobolli vennero annullati, come i precedenti, con il timbro di bordo del 30 maggio e su di essi vennero applicati il timbro speciale tedesco e l’annullo d’arrivo circolare di Friedrichshafen.

3.2 Lancio postale su Nettuno

A Roma venne preso in consegna anche la corrispondenza destinata al lancio su Napoli (effettuato su Nettuno), proveniente dall’Italia e dai paesi dell’area italiana. Il corriere era quindi composto non solo di aerogrammi con il timbro rosso tedesco, non scaricati a Roma e provenienti dalla Germania e da diversi paesi europei, ma anche di corrispondenza recante il timbro azzurro italiano. Trasportata a Napoli, la corrispondenza venne timbrata in arrivo con l’annullo “NAPOLI / 30.5.33 XI-5 / POSTA AEREA ZEPPELIN”, predisposto per l’occasione.

3.3 Roma-(Friedrichshafen)-Sudamerica

La posta raccolta a Roma, tenuto conto dei tempi di lavorazione molto ristretti, non risultò perfettamente suddivisa per le diverse destinazioni, creando non pochi disguidi all’arrivo. Tuttavia, va tenuto conto del lungo e laborioso lavoro di smistamento della corrispondenza, raccolta e chiusa in sacchi distinti, a seconda della destinazione. Come disposto dalla convenzione postale, infatti, le poste tedesche non prendevano in carico il corriere destinato in Sudamerica, che quindi a Friedrichshafen rimase chiuso nei sacchi ed aperto solo a destinazione. Questo spiega perché tali corrispondenze non presentano altri timbri, se non quelli applicati in partenza a Roma e all’arrivo in Sudamerica.

Ma per una esigua quantità di lettere e cartoline, destinate soprattutto in Nordamerica, non venne seguita la procedura di cui sopra. Esse vennero consegnate all’ufficio postale di Friedrichshafen e trattenute fino alla partenza del dirigibile. Su tali corrispondenze (che si potrebbero definire “fuori sacco”), così come sulle tante altre affluite in quei giorni a Friedrichshafen (dalla Germania e da altri stati europei), destinate al trasporto col dirigibile nel Sudamerica, venne impresso il timbro speciale tedesco su tre righe “LUFTSHIFF GRAF ZEPPELIN / 2. SUDAMERIKAFAHRT / 1933”, di colore verde. Esse vennero quindi fatte ripartire da Friedrichshafen, così come attestato dall’annullo ordinario “FRIEDRICHSHAFEN / 3.6.33.20-21 / (BODENSEE)” e presentano la particolarità di avere il timbro speciale tedesco accanto a quello italiano.

3.4 Lancio Postale su Barcellona

Il corriere era costituito della posta raccolta a Roma e di quella affluita a Friedrichahsfen. La posta imbarcata a Roma, già smistata, era chiusa in sacchi non aperti in Germania, ma solo a destinazione. Questo spiega perché su queste corrispondenze è presente il solo timbro speciale italiano e quello di arrivo/transito di Barcellona.

Sulle corrispondenze in partenza da Friedrichshafen, venne invece applicato, oltre al timbro speciale tedesco, di colore verde, un timbro rosso su una linea con la dicitura “FRIEDRICHSHAFEN (BODENSEE) – BARCELLONA”.

La posta diretta in Sudamerica, proveniente dall’Italia e dai paesi dell’area italiana, venne quasi tutta concentrata a Roma, anzichè a Friedrichshafen. Infatti, se consideriamo la tiratura limitata dei nuovi francobolli zeppelin e la loro validità unicamente per questo viaggio, aggiunte alla generale curiosità destata dall’arrivo dell’aeronave a Roma, si deve logicamente supporre che quasi tutti i filatelisti abbiano concentrato le loro spedizioni a Roma ed inviato a Friedrichshafen soltanto pochi aerogrammi. E’ così che si spiega la rarità del timbro verde germanico sugli “Zeppelin” italiani.

La cartolina della foto (al retro della quale vi è una foto del dirigibile che sorvola Roma, più precisamente Piazza di Spagna), che fa parte del corriere lanciato su Barcellona (via Friedrichshafen), presenta la particolarità di essere stata spedita il 3 giugno 1933, quindi dopo la partenza del dirigibile da Roma, ed aver raggiunto la base di Friedrichshafen (via Stoccarda) a tempo di primato, in tempo utile per essere imbarcata sul dirigibile e lanciata successivamente su Barcellona. Essa è munita di tutti i timbri di viaggio cui era destinata (6).
Infine, si conoscono un numero esiguo di corrispondenze che hanno viaggiato “fuori sacco”, sulle quali è stato applicato il timbro speciale italiano, quello tedesco del 2° Sudamerikafahrt ed il timbro rosso su una linea del lancio postale di Barcellona.

Conclusioni

Pur brevissimo, il viaggio a Roma del dirigibile Zeppelin LZ.127 “Graf Zeppelin” riveste una particolare importanza nell’ambito del grande universo della posta zeppelin, e questo per diverse ragioni. Innanzitutto per la grande quantità e varietà di documentazione filatelica prodotta. E poi, a differenza dei precedenti viaggi in Italia (in occasione dell’Orientfahrt, con lancio postale su Roma e del Mittelmeefahrt, con lancio postale su San Remo, entrambi effettuati nel 1929), in questa occasione il “Graf Zeppelin” per la prima volta atterrava su suolo italiano. All’avvenimento venne data grande importanza da parte del regime fascista, che coglieva ogni occasione per attrarre sul nostro paese l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Ed in effetti, nessun precedente viaggio dello Zeppelin era stato ricordato con l’emissione contemporanea di così tanti francobolli, ben 33. Peraltro, il 1933, fu un anno denso di grandi avvenimenti aviatori per il nostro paese.

Note

  1. Tratto da “Cent’anni fa il volo del primo Zeppelin”, di Gabriele Fabris, Cronaca Filatelica n. 266, Ottobre 2000.
  2. Idem
  3. Rif. “Viaggio a Roma del Dirigibile Zeppelin. I timbri annullatori delle Poste Italiane”, di Romano Savini, 1970
  4. Su questo punto si rimanda alla lettura di “La Crociera Zeppelin in Italia: il Corriere Supplementare”, un articolo da me scritto e pubblicato su AidaFlash n.81, Giugno 1998. Sull’argomento vedi anche “The Rome Flight of 1933: some answers”, di B. Wilcsek, The Airpost Journal, May 1999, in cui l’autore fa espresso riferimento all’articolo precedente.
  5. Idem
  6. Rif. “Contributo al Catalogo Sieger”, di P. Gall, IL Collezionista n. 8, 1959.

Bibliografia essenziale:

  • “Aerogrammi Zeppelin con bolli italiani e tedeschi”, di P. Gall, Il Collezionista, 1958
  • “Il viaggio in Italia del dirigible Zeppelin”, di P. Gall, Il Collezionista, 1961
  • “Uno Zeppelin sull’Italia”, di M. Onofri, Il Collezionista, 1967
  • “Catalogo degli aerogrammi Zeppelin”, di E. Violino, Ed. Orlandini, 1971
  • “Catalogo dell’Aerofilatelia Italiana”, di F. Corsari & U. De Simoni, 1972
  • “Catalogo Storico Descrittivo degli Aerogrammi Zeppelin di Italia, Colonie Italiane, San Marino, Vaticano (1929-1939), di Fiorenzo Longhi, Ed. Vaccari, 2009.